Dobbiamo assicurare la protezione delle donne che subiscono violenze, costrizioni, ed ogni forma di sfruttamento. Con le nostre attività rivolte alle vittime della tratta degli esseri umani, contribuiamo a rafforzare queste persone e le aiutiamo ad esigere i propri diritti.
Le donne, gli uomini e le persone transgender di nazionalità estera che sfuggono allo sfruttamento sessuale o lavorativo possono beneficiare delle misure previste all’Art.18 del Decreto Legislativo 286/98 (o Testo Unico sull’Immigrazione). Queste misure di assistenza e integrazione sociale sono comunemente dette di “protezione sociale”.
Nel campo degli interventi di tutela e protezione sociale, IDEADONNA ha una consolidata e intensa collaborazione con la Divisione Servizi Socio-Assistenziali, Settore Stranieri e Nomadi della Città di Torino, operando con continuità dal 2001, dapprima come soggetto attuatore del progetto quadro Freedom - Rete per l’aiuto e l’integrazione sociale delle donne vittime della tratta e dello sfruttamento ai fini di prostituzione e successivamente come soggetto collaboratore del progetto Piemonte in rete contro la tratta. A partire dal 2007, queste attività sono svolte in regime di convenzione con la Città di Torino.
IDEADONNA partecipa alla realizzazione degli obiettivi di assistenza e integrazione sociale delle vittime di tratta gestendo una accoglienza residenziale per donne e attuando servizi di orientamento e facilitazione all’ingresso nel mondo del lavoro.
UNA ACCOGLIENZA PER DONNE
La casa di accoglienza per donne si chiama Casa Aperta: un intervento che offre ospitalità e attività individuali e di gruppo a sei donne straniere in protezione sociale, incluse madri single con bambino.
Le attività di accoglienza residenziale hanno avuto avvio il 16 maggio 2008, grazie alla concessione in uso gratuito di una unità abitativa da parte della Città di Torino, che ha anche corrisposto un contributo economico alle spese fino all’aprile 2013. Dal maggio 2013 le attività di accoglienza residenziale sono svolte secondo i termini di un affidamento di servizio da parte della Città di Torino: la nostra associazione è parte di una Associazione Temporanea di Scopo con capofila la Coop. Soc. Progetto Tenda Onlus, che si è aggiudicata la gestione dei centri di accoglienza per donne in protezione sociale.
L’attività di Casa Aperta è stata finora sostenuta anche dal contributo dalla Arcidiocesi di Torino (fondi 8×1000) negli anni 2009, 2010, 2011 e 2012. Nel 2013 questo contributo viene corrisposto attraverso il progetto Rete Amica, presentato da IDEADONNA con due partner: Gruppo Abele Onlus e l’Ufficio per la Pastorale dei Migranti.
Nel settembre 2013 abbiamo ricevuto la visita della Special Rapporteur delle Nazioni Unite, signora Joy Ngozi Ezeilo.
Qui trovi un breve documentario (in inglese) prodotto dalla 21st Century, TV delle Nazioni Unite, relativamente alla visita italiana dalla Special Rapporteur sulla tratta delle persone, in special modo donne e bambini:
INSERIMENTO LAVORATIVO
Le attività volte all’inserimento lavorativo di persone in protezione sociale sono state realizzate attraverso diversi progetti, principalmente finanziati con fondi strutturali o di enti locali come la Regione Piemonte, la Provincia di Torino e la Città di Torino, o da fondazioni bancarie come la Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT.
Per assicurare alle madri single la possibilità di accedere al mondo del lavoro, siamo inoltre in convenzione con la Provincia di Torino in modo da poter agevolarne l’accesso ai voucher di conciliazione vita-lavoro.
Alcuni dati sui progetti più recenti, finanziati con fondi strutturali, si trovano sul sito opencoesione.gov.it.
I nostri progetti:
Porte Aperte
IDEADONNA è stata capogruppo della Associazione Temporanea di Scopo del progetto, che comprendeva inoltre la Città di Torino, la Camera Provinciale del Lavoro di Torino e l’ente di formazione e orientamento CIOFS FP Piemonte. Il progetto è stato presentato ed approvato in occasione del bando regionale Interventi finalizzati a sostenere l’uscita da situazioni di sfruttamento delle donne (…) attraverso la realizzazione di percorsi integrati di inserimento socio-lavorativo e il raccordo e coordinamento dei soggetti attuatori, Fondo Sociale Europeo – Obiettivo 2 “Competitività regionale e occupazione” Programma Operativo Regionale 2007-2013.
Porte Aperte è stato avviato nel mese di marzo 2010 e concluso nel mese di giugno 2011, ed ha offerto a 15 donne (tra cui 8 madri single) un orientamento personalizzato e un percorso formativo della durata di 2 mesi, seguito da un periodo di tirocinio in azienda della durata di 3 mesi, con erogazione di un sostegno al reddito alle destinatarie per l’intera durata del percorso integrato (percorso personalizzato e tirocinio).
Il progetto Porte Aperte II è stato presentato dalla stessa compagine al bando regionale relativo alla chiamata di progetti per Interventi di inserimento socio-lavorativo delle vittime di violenza, grave sfruttamento e tratta – Periodo 2011/2013 (POR-FSE 2007-2013. Ob. 2 Asse II – Azione 1) ed ammesso al finanziamento. E’ stato avviato nel mese di dicembre 2012, per una durata di 18 mesi. Ha offerto servizi e incentivi simili a quelli della prima edizione, a 18 donne (tra cui 10 madri single) che si sono sottratte allo sfruttamento sessuale.
Questo marchio di progetto è stato disegnato da Riccardo Cattaneo, studente del IV anno dell’Istituto Professionale Statale per i Servizi della pubblicità Albe Steiner di Torino, come risultato delle attività di sensibilizzazione e coinvolgimento degli studenti sul tema della tratta degli esseri umani, svolta in collaborazione con il prof. Marco Maltecca (2011).
Prima edizione
Seconda edizione
W@W – Women at Work
IDEADONNA è stata capogruppo della Associazione Temporanea di Scopo del progetto, che comprendeva inoltre le associazioni Gruppo Abele Onlus e Tampep Onlus ed ha visto inoltre la collaborazione del Centro per l’Impiego della Provincia di Torino. Il progetto è stato presentato ed approvato in occasione del bando regionale Percorsi integrati di inserimento socio-lavorativo di vittime di tratta e di grave sfruttamento, Fondo Sociale Europeo – Obiettivo 2 “Competitività regionale e occupazione” Programma Operativo Regionale 2007-2013. Women at Work è stato avviato il 28 febbraio 2012 e si è concluso il 21 dicembre 2012. Ha offerto a 15 donne (tra cui 5 madri single) un orientamento personalizzato e una formazione della durata di 1 mese, seguita da un periodo di tirocinio in azienda della durata di 3 mesi, con erogazione di un incentivo alla partecipazione alle destinatarie per l’intera durata del percorso integrato (percorso personalizzato e tirocinio).
Aperto
Un intervento di accompagnamento e tutoraggio all’inserimento in tirocini formativi per le titolari di borsa lavoro teso ad agevolare l’ingresso in realtà produttive. Il progetto è stato sostenuto con continuità da contributi economici della Città di Torino (2001-2011) e con sporadici contributi dalla Fondazione CRT (2002), dalla JP Morgan Chase Bank (2003) e dall’Ufficio per la Pastorale dei Migranti (2003).
Centro Si (Centro Servizi per l’Inclusione Sociale)
Un intervento di responsabilizzazione alla ricerca attiva del lavoro, grazie ad uno spazio facilmente accessibile in cui i soggetti beneficiari possono utilizzare autonomamente mezzi di comunicazione per il contatto con il mondo del lavoro, e seguire attività di gruppo e individuali volte ad uno stabile inserimento professionale. Questa attività di drop in si è affiancata alle azioni del progetto Aperto dapprima in forma sperimentale, con il progetto Didone (2005/2006). In seguito ha assunto le caratteristiche di un nuovo progetto. Il progetto Didone è stato sostenuto da contributi economici della Provincia di Torino (nell’ambito del bando per azioni ed iniziative in tema di politiche di immigrazione 2005) e della Città di Torino (2005/2006). Centro SI è stato successivamente realizzato grazie al contributo economico di Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Torino e Compagnia di San Paolo.
Tre aziende hanno deciso di sostenere le le attività del centro: Urmet Engineering ha fornito gratuitamente un impianto di allarme e videosorveglianza, Labinf Tecnologie ha fornito gratuitamente il software di gestione e Pastore ha donato una nuova serranda.
Una iniziativa per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro a beneficio di soggetti richiedenti protezione sociale, che ha portato alla creazione di un sito web che mette a disposizione delle aziende, in un’area riservata, i profili delle donne seguite dall’associazione. Quest’ultimo progetto è stato realizzato grazie ai fondi F.S.E. (Misura B1 – Sovvenzione Globale – P.O.R. F.S.E. – Obiettivo 3 2004/2006; Azione 2: Azioni finalizzate al miglioramento dei servizi offerti dalle strutture operanti nel settore dell’esclusione sociale Linea di intervento 3. “Piccoli sussidi al capitale sociale delle cooperative”; ente gestore del contributo: UnionEtica). All’iniziativa ha contribuito anche la Città di Torino.